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1.
Argento 03:41
(la Cattedrale) La tua grandezza mi ha sopraffatto: ho perso il senso dello spazio e mi sono immerso nel tuo tempo. La luce fioca mi ha provato del respiro; ho sentito il soffio divino sul mio volto, io che rifuggo il mistico come l'animale la fiamma. Quelle mani, decine di mani consumate dalla fatica mi hanno accarezzato l'una dopo l'altra. Dal tuo dorso ho dominato il mondo, e ne ho sentito la vastità sulle spalle. Ero un cane di fronte al mare: stordito dalla tua grandezza, la sentivo immanente, eppure troppa per essere capita, io moderno davanti all'opera degli uomini d'altro tempo.
2.
Piombo 04:07
(Benevolo) Un sorriso benevolo e di scherno, ecco la risposta (alle mie domande). Cosa fare delle illusioni sulla via del giusto, dove un caos di numeri e parole indicano la strada. Ma si chiudono in sé stessi, seguono i loro padri. Ecco il puzzle perfetto della società contemporanea dove nessun tassello è fuori posto (So che quella non è l'unica verità, ma come spiegarlo a chi non guarda me ma la mia immagine, a chi pensa che i sogni siano solo per i bambini). Le sante parole di un delirio di onniscienza risuonano in echi paranoici che rimbalzano tra le stesse pareti, ignorando (la storia e anzi, tentando di fermarla). (Non posso anticipare il tempo), la loro paura è il rifiuto, l'esclusione, sempre ossequiosi verso la corte che potrebbe punirli
3.
Idrogeno 06:21
(il numero perfetto) Ho imparato a riconoscere il moto delle onde ora distinguo l'innalzarsi delle maree posso resistere per lunghi tempi in questa posizione non sento il freddo non mi ferisce il gelo Sopporto la paura della profondità e la pienezza dell'immensità Ma a cosa mi serve tutto questo? Se i tuoi pensieri mi colpiscono come la luce un tronco d'albero Ho superato la fatica e la stanchezza, il sonno, il digiuno I miei piedi hanno camminato a lungo i miei occhi hanno vegliato a lungo Ho urlato Le mie labbra si sono confuse nella follia dei pensieri inespressi Conosco il modo di resistere a ogni forma fisica mi pongo contro ogni sostanza e materia Apprezzo i tagli del vento veloce Ma a cosa mi serve tutto questo? Se le mie azioni non si contemplano come con foglie troppo grandi l'acqua non bagna la terra.
4.
Ossigeno 05:19
Senza rimorso il tradimento senza paura la finzione Parole senza colpa lamentano voluttà Frasi note muovono il tempo verso limiti raggiunti Il vuoto Misera rimane appesa sulle strade che percorrono la mia pelle la distanza dalle false luci indotte da timori antichi Ogni incrocio di significiati aggiunti ad antichi simboli rivela ancora idoli e sacre verità Come si può andare oltre le sensazioni? Come può non bastare la pace fisica? Concluderà perdendo: il suo rifiuto. Inventa la ricerca dell'infinito; occupa la mente, da vuote menzogne non ottieni risposte. Nulla esiste più di questo gruppo ristretto di dolori Cerchio bituminoso e vitale Corpo mobile, elastico, flessibile. Tozza un'ombra lontana muove la nebbia, sfugge. I gelsi si bloccano. Non c'è altro.
5.
Argo 03:26
Staticità espressa nel movimento, nell'abitudine, nel pensiero. Viviamo in una palude di niente che ci sequestra al mondo. Prostrati alla divinità della convenzione non ci accorgiamo che il nostro non vivere è morire, non c'è scampo. E mentre chi ci cantava la forza del sogno non ci riconosce più, siamo rinchiusi nel nostro recinto (di simboli). Il grido mi muore in gola, è difficile reagire a tutto questo, ma cercare di cacciarlo fuori è tutto quello che posso fare. Forse non è ancora finita: "forse potremo guardarci negli occhi sapendo chi c'è dietro".
6.
Titanio 03:43
Miseri titani di questa terra quanta sofferenza create per soddisfare il vostro spirito carnefice le vite si spezzano una dopo l'altra cadono i miserabili uno dopo l'altro. Non riconoscete il suono del vento Non conoscete più il nome di chi vi sta accanto, il vostro sapere va oltre, il vostro sapere è vuoto e non conta.
7.
Litio 03:59
Non temo la vostra falsità Non temo l'ipocrisia di un sorriso (di facciata) Non temo l'odio (nascosto) Non temo l'odio (manifesto) Non tento di cambiarti, non ne ho la forza Non provo a cambiarti, non ne ho più voglia Lascio che il flusso scivoli sulla mia pelle Lascio che il flutto si infranga contro il mio corpo Sono un monolito alla tua volontà.
8.
Antimonio 04:19
Cantate in coro le parole di questo inno i suoi versi più forti le sue immagini più impressionanti insegnatevi attraverso questo motto la solita giustizia, il solito valore non ancora un'altra semplice storia Nadi Nevo Cation tutto si è fermato per lasciarvi seguire una pura invenzione una velocità ritmata una figura sonora una sostanza sensibile vi siete celati la lealtà.
9.
Cobalto 06:09
Lo sto provando sulla mia pelle: chi vuol esser lieto sia. Inseguo lo squilibrio e la lacerazione, temo il dolore ma lo cerco e godo del suo richiamo alla vita. La sua forza mi pervade. Insisto: i miei sensi si concentrano per percepire il mite calore delle lacrime e quel senso di nostalgia che te le fa sgorgare.

about

"E’ una domanda che tutti si pongono spesso, cosa rimane da dire al rock e alla musica in generale? Ormai decisamente poco, perciò quello che bisogna dire è bene comunicarlo in maniera piacevole o perlomeno tecnicamente impeccabile. I primadellapioggia, gruppo hardcore udinese capitanati da Daniele Stroppolo, riescono a fare entrambe le cose in maniera perfetta.
“Tesis” sono nove canzoni di hardcore ora urlato, ora sofferto ma sempre sincero, scritte in un coraggioso italiano che riesce facilmente ad emozionare l’ascoltatore e ad annoiarlo molto di rado. Sbocchi nel progressive e pezzi più pacati del solito hardcore italiano fanno di questo cd una vera rarità al giorno d’oggi nel panorama musicale underground. La voce di Daniele poi è perfetta, furiosa quando serve e fragile nei momenti più pacati, evitando intelligentemente i tanto utilizzati coretti che sinceramente ormai suonano abbastanza ridicoli. [...]"
Damiano Gerli

credits

released April 26, 2002

voice: Daniele
bass: Bisi
guitar: Tubo
guitar: Grace
drums: Pier

recorded and mixed by Gaetano Dimita and Vincenzo Tallaria at Telstar studios, Udine (Italy)
pictures by Marco Pilia
model Irene Barbon
layout and graphics by il Pasta
produced by primadellapioggia; Shove records - Alessandria (Italy); Anno Zero records - Milano (Italy)

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primadellapioggia Udine, Italy

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